Addominoplastica post gravidanza Pisa

Addominoplastica post gravidanza Pisa

Interventi chirurgici di Addominoplastica post gravidanza Pisa

Addominoplastica post gravidanza Pisa, riduzione seno Pisa.

Lo studio chirurgico Giovanni Licata esegue interventi chirurgici di addominoplastica post gravidanza Pisa atti a ricostruire la parete addominale dopo la gravidanza; molte donne, infatti dopo una o più gravidanze riscontrano problemi di addome dilatato, magari con ernie ombelicali, anche in pazienti magre.

La gravidanza espande la cute dell’addome, ma provoca anche lo stiramento dei muscoli addominali. Queste modificazioni sono favorite non solo dalla pressione dell’utero che aumenta il proprio volume ma sono anche l’effetto degli ormoni gravidici che causano il rilassamento della parete muscolare e della pelle addominale.

Durante la gravidanza si può modificare in maniera significativa la qualità della cute e del profilo morfologico dell’addome. Le strutture muscolari dell’addome in particolare possono allontanarsi dalla linea mediana e rimanere separate permanentemente. La cute del distretto medio e inferiore dell’addome viene sottoposta durante la gravidanza ad uno stiramento critico. Dopo il parto la pelle diventa spesso lassa, pendula e solcata da smagliature variamente lunghe e profonde. Queste alterazioni non possono regredire spontaneamente, nonostante una dieta corretta, un sano stile di vita e un’attività fisica costante.

Addominoplastica post gravidanza Pisa

L’addominoplastica post gravidanza Pisa è una procedura che ridefinisce e ricompatta il profilo dell’addome rimuovendo la cute lassa ed esuberante, il grasso in eccesso e le smagliature. Il rimodellamento della parete muscolare dell’addome, che si esegue contestualmente all’addominoplastica, riduce il girovita e snellisce i fianchi. La liposuzione, quando necessaria, può essere eseguita nel corso dell’addominoplastica per ottimizzare ed esaltare la definizione dei profili e dei contorni di addome e fianchi.

Le tecniche di addominoplastica post gravidanza Pisa eliminano gli esiti cicatriziali del parto cesareo e correggono, quando presenti, le ernie postgravidiche, ombelicale o periobelicale.

L’intervento di addominoplastica post gravidanza Pisa si esegue in anestesia generale e grazie a un taglio sovrapubico si risale chirurgicamente, si identificano eventuali problemi della parete e si riavvicinano i muscoli addominali.

Mastoplastica riduttiva Pisa

Mastoplastica riduttiva Pisa

Interventi chirurgici di mastoplastica riduttiva Pisa

Mastoplastica riduttiva Pisa, riduzione seno Pisa.

Lo studio chirurgico Giovanni Licata esegue interventi chirurgici di mastoplastica riduttiva Pisa per ridurre il volume del seno sia per motivi estetici che funzionali.
Un seno troppo grande può infatti causare vari disagi come forti mal di schiena, difetti posturali, limitazioni nell’attività sportiva e/o problemi di natura psicologica aventi ripercussioni sulla vita sociale e sessuale della paziente.

La mastoplastica riduttiva consente di risolvere queste problematiche, donando alla paziente un seno più piccolo e tonico che le permetterà di vivere in armonia con se stessa e con gli altri.

Le pazienti che si rivolgono allo studio chirurgico del dottor Giovanni Licata per un’operazione di mastoplastica riduttiva Pisa sono donne con un seno troppo voluminoso e cadente che provoca loro dolori alla schiena, problemi respiratori o dolori al seno dovuti al peso eccessivo. Gli interventi di mastoplastica riduttiva Pisa si rivolgono anche a coloro che vivono un disagio psicologico dovuto alla non accettazione del proprio fisico o alle limitazioni che un seno troppo grande può comportare in alcuni ambiti lavorativi e sportivi.

Non esistono limiti di età per sottoporsi ad un intervento di riduzione seno Pisa. Anche le ragazze che non hanno ancora raggiunto la maggiore età possono sottoporsi ad un intervento di riduzione del seno purché la ghiandola mammaria abbia raggiunto il suo completo sviluppo.

mastoplastica riduttiva Pisa

L’intervento di mastoplastica riduttiva è un intervento estremamente personalizzato: ogni seno è differente da un altro, di conseguenza anche il volume da ridurre e la forma da raggiungere è piuttosto variabile. Questi fattori influenzano la durata dell’intervento chirurgico che, normalmente, viene eseguito in un’ora e mezzo, ma può talvolta durare anche tre ore.

Tutti gli interventi di riduzione seno Pisa vengono eseguiti in anestesia generale e in regime di day hospital o con una notte di ricovero in clinica.

Durante l’operazione, il chirurgo pratica tre incisioni: la prima attorno all’areola, la seconda dall’areola fino alla piega sottomammaria e la terza lungo la piega sottomammaria. Le tre incisioni permetteranno di eliminare il tessuto in eccesso e di riposizionare l’areola.

Le cicatrici originate da queste tre incisioni saranno permanenti, ma sia il reggiseno sia il costume di bagno le nasconderanno adeguatamente.

Protesi mammarie di ultima generazione Pisa

Protesi mammarie di ultima generazione Pisa

Intervento chirurgico con protesi mammarie di ultima generazione Pisa

Mastoplastica con protesi mammarie di ultima generazione Pisa: protesi mammarie sicure e leggere.

Lo studio chirurgico Giovanni Licata di Pisa esegue interventi chirurgici di mastoplastica con protesi mammarie di ultima generazione Pisa per ottenere risultati di alta qualità nelle operazioni di aumento del seno.

Le prime protesi mammarie in silicone vennero prodotte ed impiantate nei primi anni ’60 e furono ideate dal chirurgo americano Thomas Cronin.
Le stesse erano caratterizzate da una forma rotonda, con capsula siliconica sottile, liscia, trasparente e contenevano un gel siliconico molto fluido che fungeva da materiale riempitivo interno.
È possibile affermare però che tali protesi presentano non pochi limiti, infatti, l’involucro, oltre che sottile, era solito avere la spiacevole tendenza a formare microporazioni, fenomeno che poteva provocare il cosiddetto “bleeding”, ossia la fuoriuscita di microscopiche quantità di silicone, proprio attraverso le microporazioni venutesi a determinare nell’involucro della protesi.

Le protesi mammarie di ultima generazione Pisa – sottoposte a severi controlli durante la fase di costruzione – sono costituite da un involucro in silicone allo stesso tempo morbido e resistente contenente un gel di silicone ad alta coesività che, oltre ad avere una consistenza sempre più simile possibile al tessuto mammario, evita in caso di rottura dell’impianto la migrazione del gel nei tessuti circostanti.

Protesi mammarie di ultima generazione Pisa

rispetto al passato la superficie esterna dell’involucro risulta più ruvida per aderire meglio ai tessuti circostanti e diminuire il rischio di complicazioni. Il chirurgo per inserire le protesi mammarie di ultima generazione Pisa può intervenire attraverso l’accesso periareolare, attraverso il solco sottomammario o dalla regione ascellare. L’intervento non impedisce la possibilità di allattare in caso di gravidanza.

Grazie alle protesi mammarie di ultima generazione siamo in grado di ottenere un risultato più naturale, rispettando le richieste delle pazienti su taglia e volume delle protesi impiantate.

Mastopessi con protesi pisa

Mastopessi con protesi Pisa

Intervento di mastopessi con protesi Pisa per risollevamento seno

Lo studio chirurgico Giovanni Licata è specializzato in interventi chirurgici di mastopessi con protesi Pisa

La mastopessi con protesi Pisa permette di intervenire sul cedimento del seno e sulla perdita di elasticità per ottenere un rimodellamento e una maggiore tonicità.

La mastopessi si rende necessaria quando la ptosi, ossia lo scivolamento della mammella verso il basso con aumento della distanza dal giugulo al capezzolo, è tale che l’inserimento di una protesi, anche se anatomica e ben proiettata, non consente di risollevare la mammella stessa.
La caduta e lo svuotamento della mammella compaiono generalmente dopo l’allattamento, forte dimagrimento o per altri diversi motivi.

Mastopessi con protesi Pisa

Per chi è indicata la mastopessi con protesi
La Mastopessi con protesi Pisa è particolarmente indicati in tutti quesi casi in cui sia rilevabile un disagio estetico a causa di un seno cadente dovuto all’età, oppure dopo gravidanze, allattamenti o per forti dimagrimenti.


L’intervento di mastopessi con protesi
L’intervento chirurgico di mastopessi con protesi Pisa consiste nell’aumentare il turgore del seno e riposizionare l’areola più in alto, rimuovendo la parte di cute eccedente. In molti casi si inserisce all’interno una protesi che aumenta il volume della mammella, rendendo così più tesa la cute.

In base al tipo di paziente sarà decisa la quantità e la sede di cute che sarà necessario asportare, dando origine a una cicatrice. Al termine, verrà applicato, nella maggioranza dei casi, un drenaggio.
L’intervento di mastopessi viene eseguito a seguito di anestesia locale o assistita in accordo con le esigenze delle singole pazienti.


Risultati della mastopessi con protesi
L’intervento di mastopessi permette di avere un seno rimodellato con un maggior volume e sollevamento delle mammelle.
È un intervento assolutamente sicuro, tuttavia a seguito dell’operazione – come in ogni altro intervento chirurgico – è possibile riscontrare la presenza di cicatrici che possono essere facilmente nascoste sotto un reggiseno. Con il tempo, generalmente le cicatrici tendono a essere sempre meno evidenti, ma difficilmente scompaiono del tutto.
L’esito di questo intervento darà origine a vari tipi di cicatrice: una cicatrice circolare attorno all’areola, che può proseguire verticalmente dall’areola verso il basso fino al solco sottomammario, e può continuare per alcuni centimetri nel solco stesso. Sono possibili, anche se molto rare, complicanze come infezioni ed ematomi.

Mastoplastica additiva Pisa

Mastoplastica additiva Pisa

Interventi chirurgici di mastoplastica additiva Pisa

La mastoplastica additiva Pisa proposta dal chirurgo Giovanni Licata permette, tramite l’inserimento di protesi mammarie, di aumentare il volume del seno.

L’intervento chirurgico di mastoplastica additiva Pisa della mammella consente di riempire la mammella nel caso in cui si sia svuotata a causa di dimagrimento o gravidanza.

mastoplastica additiva Pisa

Per chi è indicata la mastoplastica additiva
L’intervento chirurgico di mastoplastica additiva Pisa è indicata a tutte le pazienti che ritengono di avere il seno di un volume più piccolo rispetto al resto del corpo, o a quelle donne che desiderano riacquistare un volume precedentemente avuto e ora perso a causa di dimagrimento o gravidanza.


L’intervento di mastoplastica additiva
Esistono 3 possibili metodi di introduzione di protesi mammarie: lungo il margine della metà inferiore dell’areola, dal solco dove la cute del seno si ripiega per diventare cute del torace, oppure dall’ascella.
La protesi mammaria sarà posizionata sempre a una profondità maggiore rispetto alla ghiandola mammaria, sopra o sotto il muscolo. Per terminare si sutureranno gli strati superficiali e, in taluni casi, si applicheranno dei drenaggi per aspirare piccole quantità di siero o sangue che si possono formare.
L’intervento di mastoplastica additiva può essere eseguito in anestesia generale o in anestesia locale assistita in seguito ad opportuno colloquio con il chirurgo e con l’anestesista.


Esiti della mastoplastica additiva
La mastoplastica additiva è un intervento estremamente sicuro. Nonostante ciò, come ogni intervento chirurgico, può talora presentare delle complicanze, più o meno importanti.
La principale complicanza che può verificarsi, viene definita “contrattura capsulare”, ed è rappresentata da un indurimento dei tessuti del corpo che circondano la protesi, che assume una durezza maggiore e, nei casi più gravi, un cambiamento di forma. Tale complicanza, con le metodiche attualmente impiegate, si verifica in meno del 4% dei casi, e può generalmente essere trattata mediante un intervento di “capsulotomia” o “capsulectomia”. Altre possibili complicanze come ematomi ed infezioni sono estremamente rare.
L’impianto di protesi al seno non è in alcun modo associato con l’insorgenza del tumore al seno, ed ovviamente non comporta alcun rischio nell’affrontare viaggi in aereo o immersioni subacquee. Anche l’allattamento viene conservato.

Impianti glutei, un fenomeno mondiale che arriva anche in Italia

Cosa sono?

Le protesi glutee vengono utilizzate per aumentare e rimodellare il profilo dei glutei.

 

Quando sono indicate? E quando no?

Pazienti di corporatura esile con scarso pannicolo adiposo, sono solitamente buoni canditi all’impianto di protesi per aumentare la proiezione dei propri glutei poiché non vi è sufficiente tessuto per un lipofilling o un riempimento con acido ialuronico.

In donne con spessore del sottocute medio , con tessuto adiposo ben rappresentato possono beneficiare di una liposuzione dei fianchi che insieme all’aumentata proiezione dei glutei, conferisce più femminilità al contorno corporale.

Al contrario se è presente un gluteo abbondante con eccesso di tessuto adiposo, l’impianto di protesi porterebbe ad un aspetto innaturale e sarebbe antiestetico.

Come sono fatte?

Le protesi glutee sono fatte di gel di silicone, con un grado di compattezza maggiore rispetto a quello utilizzato per le protesi mammarie, che sono più morbide. Questo permette alle protesi di silicone di essere più ferme e solide pur restando morbide.

Esistono diverse forme di protesi, principalmente rotonde od ovali, che verranno scelte in base alla conformazione del paziente.

 

Come vengono inserite?

Le protesi glutee vengono posizionate sotto il muscolo grande gluteo o nel suo contesto, attraverso una piccola incisione chirurgica, posta sul solco intergluteo.

 

Un paziente con un sedere ad asse verticale alto è più indicato per una protesi ovale mentre un asse verticale tendenzialmente basso accoglierà meglio una protesi tonda.

L’aumento protesico dei glutei permette di vestire meglio molti capi di abbigliamento e oltre ad offrire una maggiore stima del proprio aspetto fisico proprio come avviene per la mastoplastica additiva, è un intervento altamente personalizzabile.

I tempi di recupero dopo un intervento di protesi glutee sono rapidi ed i pazienti sono in grado di sedersi immediatamente poiché le protesi vengono posizionate più superiormente rispetto al piano di contatto durante la seduta.

Il laser vaginale di ultima generazione

La biorivitalizzazione vaginale con Laser

La vagina, al pari della pelle può beneficiare di un trattamento con luce laser, per ottenere un miglioramento della sua salute ed un ringiovanimento della sua mucosa.

La tecnologia principalmente utilizzata finora è il laser a CO2 od Erbium-Yag che determinano un danno puntiforme, e spesso sotto la  guida di appositi scanner endovaginali.

Ma l’ultima novità in questo campo consiste nell’utilizzo di piccole sorgenti a diodo con lunghezze d’onda specifiche per la mucosa vaginale ricca di acqua e vasi sanguigni.

Cosa permette di curare il laser in campo vaginale?

Atrofia della mucosa

Secchezza vaginale

Incontinenza urinaria lieve da sforzo

Ridurre la dispareunia (dolore durante la penetrazione)

Rimuovere cicatrici endo vaginali post partum

 

Meccanismo d’azione

Lo Shock Termico Acuto, determinato dal laser,  induce il rilascio di una sostanza (Heat Shock Protein) coordinatrice dei fattori di crescita come il TGF (Trasforming Growth Factor beta) elemento chiave nell’attivazione della risposta fibroblastica, in tal modo si stimola la rigenerazione dei tessuti vaginali con un meccanismo foto eutrofizzante, per questo si parla di biorivitalizzazione vaginale.

Esecuzione del trattamento

Il trattamento, assolutamente indolore viene eseguito sotto diretta visione del canale vaginale per una maggiore sicurezza della paziente, generalmente si eseguono quattro sedute a distanza di 30 giorni di distanza l’una dall’altra e si possono eseguire delle sedute supplementari a sei nove mesi di distanza.

Ogni seduta dura circa 20 minuti e dopo la paziente può tornare alla propria vita di relazione, facendo attenzione ad evitare rapporti sessuali per una settimana, saune e piscina per 7/10 giorni.

Dopo, Pressoché assenza di disturbi conseguenti al trattamento, se non una passeggera iperleucorrea (secrezione di muco vaginale)

Un sistema non invasivo per ritrovare il piacere della propria intimità

 

La giusta scelta nella mastoplastica additiva

La chirurgia plastica ha il doppio compito di dover accontentare la richiesta del paziente ed allo stesso tempo apportare una miglioria estetica.

Potrà sembrare che i due aspetti siano in realtà la stessa cosa, ma non sempre è così.

La mastoplastica additiva è forse l’intervento che maggiormente esprime questa dicotomia, soprattutto se i desideri ricalcano uno “stereotipo” dove i canoni estetici non sempre sono rispettati.

Questa mia digressione nasce dalla necessità personale di mantenere e dare un equilibrio estetico agli interventi che eseguo in termini di risultato basato, soprattutto, sulla proporzionalità dell’individuo e nel caso della mastoplastica additiva, della donna.

Gli esempi di come negli anni passati si sia ricercato un aspetto esplosivo del seno anche su fisici esili è evidente a tutti a costo però di sacrificare i rapporti di proporzione tra corporatura e protesi mammaria.

Come è possibile che questo sia avvenuto?

La risposta forse sta nel fatto che la “taglia” del nuovo seno era finalizzata più a riempire eleganti vestiti, pronti a regalare vistosi decoltè su riviste patinate, piuttosto che a privilegiare l’aspetto senza veli della mammella.

Una corsa al volume piuttosto che alla forma.

Questa moda negli anni recenti ha creato un’aspettativa a volte difficile da ottenere senza forzature ed ha oggettivamente messo un pò in crisi i chirurghi plastici.

A tal proposito però va detto che proprio per questa ragione, in considerazione dell’elevatissimo numero di interventi di mastoplastica additiva che vengono eseguiti ogni anno, si sono susseguiti studi di settore volti a comprendere quale fosse in realtà l’aspetto estetico più gradito da donne e uomini di razze e culture differenti.

Le persone intervistate hanno potuto giudicare delle immagini di diverse fotomodelle, sottoposte a mastoplastica additiva, a seno sia nudo che vestito e con caratteristiche differenti tra loro, valutandone così la forma ed esprimendo poi il loro gradimento.

I risultati sono stati opposti al trend di moda proposto dai media, così, l’aspetto molto pieno della parte superiore della mammella a dispetto di quello inferiore e quindi con una proiezione in avanti o verso il basso del capezzolo (come era richiesto da molte pazienti nel desiderio di emulare la star preferita) è in realtà risultato poco gradito a dispetto di un altro tipo di mammella.

Gli studi hanno infatti rivelato che la mammella più gradevole è quella con un polo inferiore leggermente più grande di quello superiore con una proporzione ideale di distribuzione del volume del 45% sopra e del 55% sotto, rispetto al capezzolo, un aspetto più morbido e gradevole sempre, sia con  che senza vestiti.

La proporzione con il torace e l’altezza della paziente, sono chiavi fondamentali per ottenere un buon risultato e grazie alla tecnica adeguata ed all’ampia possibilità di scelta in ambito di protesi mammarie riuscire ad ottenere il risultato desiderato è più semplice anche per il chirurgo.

Il tipo di protesi mammaria può variare in base alla corporatura della paziente, risultando così, a secondo del caso, più indicata una protesi anatomica piuttosto che rotonda, oppure essere questa posizionata sotto la ghiandola mammaria oppure con tecnica dual-plane, o ancora sotto muscolo.

 

Esempio di mastoplastica additiva con protesi anatomica da 375 cc posizionata in dual plane.

 

 

 

Esempio di mastoplastica additiva con protesi rotonde da 225cc posizionate in dual plane.

La scelta del tipo di intervento e di protesi, credo che debba essere sempre condivisa sia dalla paziente che dal chirurgo plastico affinché si possano ottenere i migliori risultati.

 

Come migliorare l’aspetto del proprio addome?

Anche questo lungo inverno finirà e potremo finalmente spogliarci per godere del meritato sole estivo, forse però qualcuno avrà comunque qualche reticenza e preferirà non farlo per paura che il proprio aspetto non sia adeguato.

Con i dovuti distinguo del caso pensare di migliorare il proprio aspetto proprio prima dell’estate è di solito poco efficace, anche se , iniziare a fare attività fisica non è mai troppo tardi.

Attività fisica e dieta corretta richiedono tempo per dare i risultati desiderati ma restano sempre il migliore rimedio a sovrappeso e flaccidità muscolare.

Diverso, purtroppo è il caso di chi si trova addosso cicatrici di vecchi interventi chirurgici, che spesso ricordano tutta la loro drammatica importanza con un aspetto poco piacevole.

Tanto più esposta è la zona tanto maggiore è il disagio, spesso ben oltre l’effettiva percezione delle altre persone nei confronti della cicatrice.

Le cicatrici sull’addome sono spesso causa di disagio durante l’estate, proprio perché visibili o celabili solo con costumi abbondanti che però limitano le possibilità di scelta.

Cosa fare?

Continuare a coprirsi, consci che esistono problemi ben maggiori o cercare una soluzione possibile?

Nel caso si cercasse una soluzione, una visita con il chirurgo plastico può aiutare a scoprire come molte cicatrici siano migliorabili o addirittura sostituibili da altre che si possono nascondere sotto il costume.

Se poi il problema non è una cicatrice ma il risultato di un importante dimagrimento anche in questo caso una soluzione ad hoc può essere trovata

Foto di pre e post per cicatrici ed addomi.

Esito di dimagrimento importante, eseguita addominoplastica classica. (2 mesi dopo).

Esito di 3 interventi chirurgici addominali, eseguita addominoplstica con asportazione di tutte le cicatrici (6 mesi dopo)

Esiti di 2 interventi chirurgici addominali, eseguita laser lipo addominoplastica con cicartice ad ancora (un mese dopo).

“Pancetta” pre e post liposuzione laser assistita.

La cosa importante è considerare che esistono dei tempi di recupero dopo un’intervento chirurgico e quindi, ancora una volta, non bisogna arrivare troppo vicini all’estate, se vogliamo goderciper tempo il risultato desiderato.

Labioplastica: 7 diverse categorie di “forma” per le piccole labbra

Anche in Italia, come nei paesi anglosassoni le donne ricorrono sempre più spesso alla chirurgia plastica intima.

Negli ultimi anni si è registrato un aumento costante del numero di interventi con incrementi del 1,5 % circa ogni anno (3300 interventi nel 2014 sec. https://www.aicpe.org).
Spesso ormai i convegni di medicina e chirurgia estetica contemplano a questo capitolo delle sessioni dedicate ed incontri tra società scientifiche sia di Chirurghi Plastici (AICPE) che di Ginecologi (AIGEF).

Le motivazioni sono fondamentalmente due:
Funzionali ed Estetiche.

In ambito funzionale rientrano le malformazioni come asimmetrie delle piccole labbra o la loro ipertrofia, che oltre a causare disagio estetico sono responsabili di irritazioni o traumatismi accidentali durante il rapporto o semplicemente indossando indumenti attillati.

Di ordine estetico sono invece da considerarsi tutti quei casi in cui senza alcuna problematica funzionale, è l’aspetto esterno dei genitali (lontano dallo stereotipo comune) a causare disagio.

Ma come stabilire i canoni “ideali” a cui riferirsi per la chirurgia estetica intima femminile?
Sorprenderà forse che una risposta definitiva non esiste o semplicemente non è uguale per tutte.
Indicativamente esistono almeno 7 diverse categorie di “forma” per le piccole labbra.

1. Asimmetrica : nel caso le piccole labbra siano tra loro di diversa forma e dimensioni oppure che una delle due sia più protrudente dell’altra rispetto alle grandi labbra, sporgendo fuori ed in basso.

2. Grandi labbra Curve : in questo tipo di vulva, le grandi labbra si incurvano, esponendo le piccole frontalmente ed incontrandosi in basso, descrivendo una forma a ferro di cavallo rovesciato. Le piccole labbra qui non tendono a protrudere in basso rispetto alle grandi labbra .

3. Piccole labbra prominenti: questo è il tipo più comune di vulva. Qui, le piccole labbra sono più lunghe delle grandi labbra. A causa della differenza di lunghezza, le piccole labbra si estendono al di sotto delle grandi labbra in grado variabile da minimamente visibile a molto visibile.

4. Grandi labbra prominenti: in alcuni casi troviamo grandi labbra più prominenti delle piccole labbra in questo caso tendono a scivolare molto più in basso e possono essere sia piene e gonfie che sottili o leggermente più lasse.

5. Vulva piccola e chiusa : Questo è il tipo meno comune di vulva, ma il più tipicamente “desiderato”. Con questo tipo di vulva, le piccole labbra sono completamente contenute e nascoste all’interno delle grandi labbra. Le labbra esterne qui tendono ad essere più o meno piatte e poggiano contro l’osso pubico.

6. Vulva piccola ed aperta : la vulva è simile a quella descritta prima. La differenza principale, tuttavia, è che qui, le grandi labbra si trovano più distanti, dando l’impressione di essere “aperte” e la rima delle piccole labbra può essere visibile.

7. Piccole labbra visibili : descritto come un “bocciolo di fiore che sta per fiorire”, questa vulva esporrà tipicamente le piccole labbra attraverso l’intera lunghezza delle grandi labbra, che si troveranno lateralizzate.

Il riferimento estetico fornito dalla rete, con modelli spesso photoshoppati, tuttavia si inspira a concetti di proporzione, luminosità e turgore tissutale che si possono raggiungere con apposite procedure chirurgiche o trattamenti estetici meno invasivi.

Laser, lipofilling, chirurgia e medicina estetica, devono sempre però rispettare l’anatomia di partenza e non creare disturbi funzionali, per questo è di fondamentale importanza rivolgersi a chirurghi plastici o ginecologi con competenze adeguate che pratichino queste procedure, eventualmente coinvolgendo insieme le due categorie.